Saturday, July 2, 2011

"Sono indignato e il 10 giugno protesterò davanti all'Assemblea"

I giovani di una città senza finestre

di Eljan Tanini*



Martedì ho due esami che devono essere superati per forza e lasciamo stare poi il fatto, che dovrei presentare anche la tesi di laurea in questi giorni. In realtà, non voglio neanche farli, a causa di ‘un'altra cosa importante’! Li ho lasciati da parte, leggendo pochissimo ... Perché? Il giorno 10 giugno alle ore 16:00 protesterò dinanzi agli uffici dell'Assemblea Parlamentare di Tirana per una indignazione che dovrebbe unire tutti i cittadini e soprattutto le generazioni più giovani. Ho una rabbia dentro di me che non è possibile trattenere e usare solamente nei miei scritti ...

“Gioventù Indignata” è un gruppo creatosi in modo casuale sul social network di Facebook, svegliano così in tutti noi, l’ego dei movimenti civici. Questo perché, da un lato la virtualizzazione è un aspetto positivo e valido nel sollevare le opinioni, dall’altro, in un certo modo lì è come se avessi una parte di casa mia ... In realtà non è solamente questo, è una rivoluzione contro quelle proteste di parte e contro i pensieri noiosi della Politica. Le persone che stanno iniziando ad avere familiarità con questa nuova visione stanno incominciando anche a capire che ci si sente meglio se si protesta in modo pulito.



Il 10 giugno, protesteremo in strada contro i complessi della nostra società, contro la perdita e lo spegnimento delle generazioni, contro l’indifferenza, contro la violenza, contro il potere, contro il pensiero corrotto di chi sostiene che in Albania manca la gioventù, per sfidare tutti i parlamentari che pensano di poter fare ciò che vogliono, contro l’abbandono di questo Paese, contro la costipazione mentale, le elezioni, il voto, la carta dello studente, il sistema sanitario non funzionante, le idiozie dei politici che non gli vogliamo più votare, l'ignoranza del potere, l'essiccazione della mente e molto altro ancora ...

In questo Paese l’Indignazione inizia perchè la morale si è persa, perchè il potere è diventato violenza, perché chi perde le elezioni non accetta di perderle – trasformando le menzogne e le speculazioni in idolatria della loro forza. In effetti, una buona parte dei politici del Paese dove vivo non vorrei neanche vederli! Accendo la TV e vedo sempre più le solite facce e anche quando spengo la Tv i loro volti rimangono come delle macchie sullo schermo!

Il sistema pensa molto poco al bello, ecco perché ai politici non vorrei lanciare dei sassi ma delle torte! No signori, le mie giornate non possono essere sempre le stesse e uguali! Pensare all’Indignazione comune, davanti agli uffici del Parlamento Albanese e ai caffé del quartiere ‘Blloku’- con quelle sue strade dove la gente se la tira - vicino al vecchio establishment che continua a governare da anni, è come lo spirito del defunto che si trasforma in un sistema per rivoltarsi contro questo sistema.

In questa città senza finestre tutto sta diventando quasi normale, il Paese è diventato così comune - quasi una routine - facendoci amare sempre di più la bugia e la convinzione che dopo di noi non ci sarà più nessuno! La gente sta incominciando non solo a porsi ma anche a sollevare domande: Loro ci stanno stancando, noi abbiamo bisogno di vivere meglio, mangiamo ogni giorno dei pesticidi! Cosa fare? L’Impero dovrebbe cadere, lo spettacolo è diventato di moda, l'impero calpesta ogni giorno gli impegni che ha preso e io di nuovo non so a chi credere? Le leggi sono state fatte bene e il sistema si ubriaca davanti allo schermo, ma io non so con chi dovrei lamentarmi perché tutto non mi sembra più ragionevole?



Noi, i giovani di questo paese, lo sappiamo molto bene - poiché ce lo ribadiscono sempre - che siamo il futuro! Ma non è così! La frase è diventata così di cattivo gusto da fare supporre che non ci sia nessuna soluzione. Io sono giovane e lo so benissimo, ecco perché protesterò in strada con tutta la mia rabbia. Protesterò il 10 giugno ricordando che in questo giorno c’è stata la riunione della Lega di Prizren 1878-2011, e lo ricorderò in tutti gli altri 10 giugno che soggiungeranno in futuro dato che non me ne starò inutilmente annusando l’odore del sistema ... Lo sapevate che nessuno di questi nostri governanti ama i giovani?! Perché loro ci temono e sanno molto bene la facoltà che hanno i giovani di unirsi contro di loro. Essi approfittano della nostra indifferenza alla reazione! Loro sanno bene che in Albania i giovani non parlano e il nostro silenzio è il loro dolce preferito. Ragion per cui il 10 giugno dobbiamo protestare per rompere il silenzio!

I peccati dei nostri padri ci hanno INDIGNATO! Manca il lavoro ma anche il desiderio di lavorare, la televisione contempla un'altra vita e la gente vive in un mondo a seconda di come gli viene servito, ma io personalmente sono stanco delle parole che sostengono la morte della gioventù in questo Paese!



Il Gruppo “Gioventù Indignata”, creato casualmente dai giovani grazie alle stesse idee e pensieri, riuscirà a mantenere a lungo nel tempo questo spirito pulito! Nessuno ci dà soldi per le cose che vogliamo realizzare anzi, i soldi li abbiamo messi di tasca nostra per l'acquisto del materiale necessario: ieri siamo usciti a trovare dei cartoncini presso alcuni magazzini alla periferia di Tirana, abbiamo svolto la riunione in un ufficio improvvisato, abbiamo utilizzato delle vecchie lenzuola bianche per scriverci sopra con lo spray, ognuno porterà una bandiera con sé e anche un fischietto per creare un singolo spirito in cui nessuno farà il leader. Ho lasciato tutto, venerdì pomeriggio protesterò in piazza ...

* Attivista del “Gioventù Indignata”

Tirana Observer, 10.06.2011

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